Buona domenica a tutti, oggi iniziamo una piacevole navigazione letteraria nella storia dei Fari di Bretagna.
Perché i Fari bretoni?
Perché la Bretagna è la cornice perfetta: la pericolosità del mare, il vento che ti porta via anche l’Anima, le forti correnti, il caos roccioso invisibile all’occhio umano, le maree, ma sopratutto le meravigliose tempeste bretoni.
I fari sono suddivisi in tre categorie: paradiso, purgatorio, inferno.
Oggi iniziamo con un paradiso: il faro di Eckmuhl
Ringrazio per le foto i nostri soci Emanuele Carusi e Simona Livi che l’anno scorso è venuta con me a visitare alcune di queste leggendarie Sentinelle del mare.
Buona lettura
Il faro di Eckmühl si trova nel Finistère, il dipartimento bretone con la più alta concentrazione di fari causa la pericolosità del mare. Il faro si eleva 65 metri s.l.m. con una portata luminosa di 24 miglia. All’interno, la spettacolare scala a chiocciola è rivestita con opaline e conta 307 gradini: una curiosità, dal 2007 ogni anno in agosto si disputa il Campionato mondiale di ascesa al faro, corsa a piedi fino alla lanterna, il record nel 2019 è stato di 0,56 secondi.
Ma non solo: un Equipe di professionisti scalatori specializzati propone la discesa dal faro: nel 2018 un ottantina di temerari tra i 12 e 70 anni hanno partecipato a questa avventura adrenalinitica anche per me che guardavo e …che soffro di vertigini!
Ritornando alla storia, la costruzione iniziò nel 1893 e si concluse nel 1897, il faro fu classificato nella categoria Paradiso. Questa sentinella ottagonale di granito fu in gran parte finanziata dalla marchesa M.me Adélaide Louise d’Eckmühl in memoria del padre il glorioso maresciallo Davout stratega militare che aveva combattuto a fianco di Napoleone; grazie a questo finanziamento inaspettato, il progetto iniziale fu modificato in un’opera definita monumentale, arricchita internamente con elementi decorativi di pregio e molto costosi per l’epoca. La cupola è finemente ornata da teste di leone e foglie d’acanto, prima di raggiungere la lanterna, si attraversa la sala d’onore, dove una boiserie di mogano ospita la statua di bronzo omaggio al maresciallo Davout. Ancora oggi il faro è in ottimo stato conservativo.
Nel 1901 era il faro più potente al mondo insieme al faro di Creac’h sull’Île de Ouessant; Eckmühl fu il primo faro di Francia a utilizzare due ottiche Fresnel.
All’inizio il faro ospitava sei guardiani, alla fine il numero fu ridotto a due. Automatizzato nel 2007, dichiarato Monumento storico nel 2011. Questa sentinella del mare sorge accanto al vecchio faro datato 1835, entrambi sono visitabili.
Davanti ai due fari vedete il Semaforo datato 1862, la struttura militare, gestita dalla Marina nazionale, è accessibile nel periodo estivo, purtroppo le visite sono momentaneamente sospese causa degli attentati in Francia.
Il faro domina anche su Pointe de la Torche la leggendaria penisola naturale protesa verso il mare, dove le onde e il vento sono sempre impressionanti, luogo ideale per disputare il Campionato mondiale di surf.
In Bretagna alcuni fari sono visitabili anche in notturna, vi assicuro che essere sulla balaustra di Eckmühl a mezzanotte è leggendario; a proposito…la Bretagna è terra di leggende, attorno al faro di Eckmühlsi narra la storia di uno dei più famosi racconti del Medioevo: la leggenda di Tristano e Isotta, un amore travagliato che neppure Ankou-la Morte ha potuto separare, un racconto costellato di avventure cavalleresche, draghi, magia e guaritrici… dalla balaustra della lanterna la leggenda popolare vuole che lì si aggirino gli Spiriti dei due amanti, mentre le alghe di Penmarc’h, gonfie di lacrime, si riversano nell’oceano…il seguito di questa storia e molte altre notizie anche di naufragi spettacolari li trovate nel mio libro “Fari di Bretagna. Storie di uomini e di mare”.
Bon vent à tous! Susy la bretonne