Molto interesse anche per la nostra piccola mostra “Il faro racconta”, con la quale  l’ Associazione il Mondo dei fari era presente quest’anno al faro dell’Isola del Tino per la ricorrenza di San Venerio.  Al prezioso  contributo dei nostri volontari impegnati nell’accompagnare i visitatori sul faro e alle sale permanenti del percorso museale sulla evoluzione della tecnologia dei fari già allestite nel 2017, si è aggiunta la mostra dedicata alla storia del faro del Tino  e dei suoi faristi, frutto di un nostro lavoro di ricerca condotto durante il periodo del lockdown.

Cento anni di storia riassunti in sei pannelli tematici, partendo dalla elettrificazione del faro avvenuta nel 1885 fino al 1987 anno in cui l’ultimo farista, Renzo Fiorentini, abitò al faro insieme alla sua famiglia. Un percorso per immagini che si dipana attraverso le storie dei faristi e delle loro famiglie che hanno abitato il faro nel corso del tempo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La mostra è stata ospitata in una piccola stanza adiacente alla grande sala espositiva e al museo archeologico ubicati al piano terra del caseggiato del faro.

Nonostante il contingentamento, l’afflusso di visitatori, durante i due giorni di apertura, è stato notevole. In molti hanno mostrato attenzione e curiosità sia per la nostra mostra sia per la nostra Associazione.

Grazie ai documenti storici reperiti tra le pagine del Giornale del Genio Civile del 1887 anche quest’anno il faro ci ha riservato un’entusiasmante sorpresa. Siamo infatti riusciti a ricostruire, per la prima volta, la disposizione degli ambienti che ospitarono, fra 1884 ed il 1912, le macchine termiche ed elettriche che vennero utilizzate per la produzione dell’energia elettrica destinata ad alimentare la lampada della lanterna.

 

A completamento dell’allestimento della mostra: il modellino del faro San Venerio opera del nostro socio Aldo Cappelletti, settantasei anni orafo in pensione e ammirato per l’arte del modellismo, due volte campione del mondo, due volte miglior modellista europeo e per ben dieci volte campione italiano ed un dipinto su legno raffigurante il faro del Tino opera di Rosario Gibilaro farista  in pensione dal 2000 dopo aver prestato servizio nei fari di Capo Rossello, Punta Secca, Licata e Livorno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

— Ringraziamo la Marina Militare Italiana – Marifari Spezia per la concessione dello spazio espositivo.

©Felicetta Santomauro e Vittorio Grandi