IL FARO DI CABO MAYOR
Santader, Cantabria, Spagna
di Annamaria “Lilla” Mariotti
Lat 43°29’ Nord – Long 3°47’ Ovest
Santader è una grande città fino dal 1755, quando ha ottenuto il titolo, è capitale regionale della Cantabria, è, ed è sempre stata un porto molto importante con il suo traffico di merci e persone, soprattutto nel XVI secolo, per il commercio della lana con le Fiandre. La città si trova all’interno della stretta baia omonima che forma un porto naturale, situata sulla costa Nord della Spagna, che si apre sul Golfo di Biscaglia e sull’Oceano Atlantico. L’accesso a questa baia è molto pericoloso a causa di alcune piccole isole e di una lingua di sabbia che restringono il suo ingresso, inoltre i venti dominanti da Ovest e, specialmente durante l’inverno, le tempeste molto frequenti sulle coste Nord della Spagna, rendono ancora più pericolose e difficoltose le manovre per entrare nella baia.
Fino dai tempi più antichi a Cabo Mayor, un piccolo promontorio che si trova a destra dell’ingresso della baia, si trovava una torre di segnalazione sulla quale veniva acceso un fuoco durante le notti tempestose per guidare il ritorno delle molte barche dei pescatori, mentre di giorno le segnalazioni erano fatte per mezzo di bandiere colorate. Ma tutto questo non era più sufficiente per il traffico marittimo, che andava aumentando negli anni, così nel 1776 un locale uomo d’affari chiese l’autorizzazione per costruire un faro a Cabo Mayor, chiedendone anche la gestione con la quale avrebbe ottenuto il pagamento dei diritti pagati dalle navi in arrivo. Il permesso non gli fu accordato e il capo e la baia rimasero ancora al buio.
Il progetto fu ripreso due anni dopo, nel 1778, quando le autorità proposero un sistema per illuminare la baia e il porto di Santader, e fu deciso che l’opera sarebbe stata realizzata a spese del Tesoro Reale. La zona di Cabo Mayor fu subito esclusa a causa della sua lontananza dal porto, vennero quindi presi in considerazione due progetti : il primo prevedeva la costruzione di un faro all’ingresso della baia proprio sulla lingua di sabbia che ne restringeva l’entrata, abbastanza alto da essere visto dal mare al di là di Cabo Mayor; il secondo, invece, proponeva la costruzione di una fortezza sulla cui sommità sarebbe stato posto il faro, in modo da raggiungere due obiettivi, quello di proteggere la città e di illuminare il mare. Per motivi che non sono giunti ai posteri, entrambi i progetti furono abbandonati.
Dovevano passare ancora molti anni prima che fosse presa una decisione. Si era arrivati al XIX secolo, i commerci con le Americhe avevano apportato grandi cambiamenti alla città, la popolazione era cresciuta, il porto e i cantieri navali si erano espansi, non era più possibile dilazionare la costruzione di un faro, ormai divenuta indispensabile.
Nel 1833 le Autorità Portuali decisero quindi di costruire il faro, che sarebbe stato pagato con i tributi delle navi in arrivo, esattamente a Cabo Mayor, nello stesso posto scelto nel lontano 1776 e che era stato in seguito scartato, dove il faro si trova ancora oggi. Il faro fu acceso solennemente per la prima volta il 15 Agosto 1839, mentre ai suoi piedi la gente ballava e cantava. Per l’occasione la torre era stata ricoperta di piccole bandierine di carta, forse per ricordare l’antico faro che, di giorno, indicava la strada ai pescatori proprio con le bandiere. La lanterna era illuminata da tre stoppini circolari funzionanti ad olio, la cui luce era aumentata da un sistema di riflettori. L’apparato ottico aveva otto lenti e cento specchi nella parte superiore e sessanta specchi in quella inferiore per riflettere la luce. A quel tempo la lanterna consumava circa 200 grammi di olio all’ora.
Il faro ha subito molti cambiamenti nel corso del tempo, ma non nella sua struttura, che é rimasta quella originale. Nel 1893 fu anche testimone di una grande tragedia del mare, il mercantile Cabo Machichaco esplose nel porto, con la perdita di più di 500 vite umane e molti danni alle strutture a terra.
Con la tecnologia che avanzava, solo la lanterna ha subito modifiche, la più importante delle quali è stata l’elettrificazione nel 1920 e poi, nel 1954 l’installazione di un moderno segnale da nebbia e nel 1958 è diventata anche un radiofaro.
La torre è imponente, bianca, alta 30 metri, con una larga base circolare situata su un grande piazzale a picco sul mare e la sua luce spazza il mare con una portata di 21 miglia. Vicino si trovano due basse costruzioni che servivano una volta per gli alloggi dei guardiani e per il combustibile e che oggi vengono usati come magazzini per i macchinari.
Il faro è di proprietà del Governo Spagnolo ed è gestito dall’Autorità Portuale di Santander. All’interno del faro si trova una targa posta dal Dipartimento del Commercio di Santander :
“Questo faro fu costruito con molti tormenti
guida sicura su coste incerte
utile nei giorni di bel tempo
necessario in quelli tempestosi
e onorabile in altri più quieti
Anno 1838”