GENOVA E I SUOI FARI
dI Annamaria “Lilla” Mariotti
Molti conosceranno il faro di Genova, la Lanterna, il secondo faro più alto d’Europa con i suoi 77 metri – 117 s.l.m. – e anche uno dei più antichi.
La sua storia comincia nel 1128 con una torre su uno scoglio chiamato Capo di Faro, ai piedi del Colle di San Benigno, sulla cui torre era acceso un fuoco di sterpi la cui cura era affidata a una Corporazione del Comune. Il faro sorgeva sul lato ovest del molo e ha resistito per molti anni, finché nel 1512 una cannonata sparata da una nave della flotta di Andrea Doria, che combatteva contro i Francesi asserragliati nel forte Briglia, costruito alla base del faro, la troncò a metà.
Così rimase la vecchia torre finché nel 1543 fu ricostruita per volere del Doge Andrea Centurione e dei Padri del Comune, con un finanziamento del Banco di San Giorgio, valendosi dell’opera dell’architetto Gian Maria Olgiati, ingegnere militare al servizio di Carlo V e utilizzando maestranze genovesi.
La Lanterna ricostruita raggiunse la forma e l’aspetto con cui la conosciamo oggi, anche se nel tempo sono stati fatti lavori di consolidamento delle mura interne, è stata aggiunta una cupola di vetro dove nel 1841 sono state inserite le lenti di Fresnel ed è stato più volte ridipinto lo stemma di Genova su una delle sue facciate. Nel 1936 l’elettricità ha raggiunto la Lanterna e da allora i faristi si sono alternati al suo interno ed è tutt’ora presidiata..
La Lanterna è anche un aerofaro, nella sua cupola, sulla lanterna, una serie di lenti rivolte verso l’alto, mentre ruotano lanciano una sciabolata di luce verso il cielo segnalando agli aerei in arrivo la rotta verso il vicino aeroporto. Cielo e mare in questo caso sono in simbiosi.
LA TORRE DEI GRECI
Quello che forse molti non sanno è che la Lanterna non è stato l’unico faro a Genova. Il suo porto aveva una forma a semicerchio ed era molto trafficato soprattutto da navi provenienti dall’Oriente con cui i commerci a quell’epoca erano molto fiorenti, e sul molo di Levante sorgeva un altro faro, chiamato la Torre dei Greci perché alla sua base usavano ormeggiarsi le navi provenenti dalla Grecia, che avevano in quella zona anche i loro magazzini e le abitazioni.
Questo faro è stato eretto nel 1324 sul lato di levante del porto per volontà della Corporazione dei Salvatori del Porto ed è stata posizionata nella zona dove sorgono attualmente i Magazzini del Cotone, davanti al Baluardo e alla Malapaga e la sua sagoma si può vedere benissimo solo in antiche stampe. Entrambe erano parte attiva nel sistema difensivo cittadino, come punti di avvistamento delle navi in arrivo.
All’epoca l’ingresso al porto dell’antica Genova doveva essere maestoso, le navi varcavano una specie di portale che aveva da un lato la Lanterna e dall’altra la Torre dei Greci. Un’entrata elegante e maestosa, tra due fari imponenti che per le navi in entrata e in uscita erano una guida preziosa verso un sicuro approccio al loro ormeggio o una via verso il largo.
Per circa 300 anni la Torre dei Greci ha coadiuvato la Lanterna nel difficile compito di proteggere il porto e difendere la città, ma purtroppo di questo faro si è perduta la memoria, il suo nome viene solo ricordato soltanto nell’insegna di un ristorante nelle vicinanze.
Nel 1600, la data certa non è conosciuta, la Torre dei Greci fu abbattuta per consentire l’ampliamento della Mura di Genova e del porto stesso, che in quel momento cambiò completamente il suo aspetto, ma per fortuna a noi resta il ricordo di questo faro che tanto tempo fa ornava il porto di una Genua urbs maritima.
IL LANTERNINO
Passano i secoli e Genova ancora una volta ha il suo secondo faro.
Nel 1820, quando venne attuato il prolungamento del molo, proprio sulla punta del Molo Vecchio, viene costruito dal Genio Civile, che a quel tempo si occupava della costruzione dei fari, quello che, da subito, viene soprannominato il Lanternino, per via delle sue piccole dimensioni, in realtà era il Faro del Mandraccio. Questo faro è rimasto in funzione fino al 1929 quando viene demolito. Purtroppo non sono rimaste notizie sulla sua altezza e sulla sua lanterna.
Siamo arrivati all’epoca dei grandi transatlantici, come il Rex, e il porto necessita di uno spazio più ampio che permetta di accedere alla Stazione Marittima per l’imbarco dei passeggeri e così la parte terminale del molo viene eliminata e con essa il Lanternino.
L’esistenza del Lanternino è testimoniata in diverse cartoline dei primi del ‘900, soprattutto in una particolare databile intorno al 1910 che si trova nella Bain Collection (Library of Congress) dove è sorvolato da un piccolo aeroplano. Si trattava dell’aereo del famoso aviatore Tenente Andre Beaumont Conneau, ufficiale della French Navy e vincitore di importanti gare internazionali di aviazione, che si stava dirigendo verso Roma, come si trova scritto anche sulla foto.
Il piccolo edificio che si vede in baso a sinistra nella foto non è un faro, ma la torre dei Piloti del porto.
PUNTA VAGNO
Anche se nel porto di Genova è rimasta solo la Lanterna che da secoli alta e maestosa illumina il mare, la città non è rimasta senza un altro faro.
Lungo Corso Italia, la passeggiata sul mare che si estende per circa 3 chilometri da est a ovest, c’è una località chiamata Punta Vagno dove è collocato un piccolo faro dallo stesso nome che rimane circa un miglio a est del porto di Genova quasi nascosto dalla vegetazione e dalle case, eppure operativo e la sua luce si collega con quella della Lanterna e del piccolo faro di Camogli, lungo la costa est..
Questo faro è stato costruito dal Genio Civile verso la fine del 1800 ma è stato attivato alla Regia Marina solo il 10 Ottobre del 1931.
Non si conosce la sua forma originale perché il faro è stato distrutto durante la seconda guerra mondiale e ricostruito nell’Aprile del 1948, ma ora è una semplice torre bianca tronco conica con la cima circondata da un balcone su cui poggia una lanterna grigio metallizzato, è alto 8 metri – 26 s.l.m. – ed emette tre lunghi lampi bianchi con un periodo di 15 secondi, visibile fino ad una distanza di 16 miglia nautiche. Il faro è completamente automatizzato e gestito dalla Marina Militare con il numero di codice di identificazione 1575 EF .
Anche questo è un faro aeromarittimo e anche per lui la funzione è quella di dirigere gli aerei in arrivo verso l’aeroporto.
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