I  FARI DI PUNTA MADONNA E DELLA GUARDIA

ISOLA DI PONZA – ITALIA

Di Annamaria “Lilla” Mariotti

Lat.  40° 54’ Nord  – Long.   12° 58’ Est

 

Al largo della costa Sud Occidentale della Penisola Italiana, in mezzo al Mar Tirreno, quasi a metà strada tra Roma e Napoli, si trova la splendida Isola di Ponza, la maggiore dell’arcipelago Pontino.  L’isola ha una superficie di 7,5 km² e 41 km. di costa, molto frastagliata, con insenature, grotte e faraglioni.   Quest’isola ha una strana forma allungata, a mezzaluna, disposta da ovest verso est e sul suo versante Est si trova Punta Madonna, o Rotonda della Madonna,  dove è situato il faro dallo stesso nome.

Oggi, con le sue case bianche a picco sul mare, il suo mare azzurro, le spiagge, le sue montagne verdi che si stagliano contro il cielo, la sua fauna e la sua flora,  è una meta turistica molto ambita, fonte di benessere per gli abitanti. Ma nel passato, fin dalla preistoria, si hanno notizie della presenza umana, sembra che tutti siano stati su questo piccolo lembo di terra, dai Fenici ai Romani, dai Pirati saraceni, ai Borboni, del cui Regno faceva parte.  Nel 1795 è diventata luogo di detenzione all’aperto e nel 1861 è entrata a far parte del Regno d’Italia e, ancora, nel 1928, è stata utilizzata come luogo di confino per gli antifascisti. Dal 1935 al 1975 venne anche sfrutta una miniera di bentonite che portò lavoro sull’isola, ma anche fatica e sofferenza.

Il vecchio faro di Punta Madonna è stato eretto nel 1858,  era costituto da una torre pentagonale e una lanterna poligonale illuminata elettricamente con una portata di  15 miglia. In caso di mancanza della corrente elettrica entrava in funzione una lampada a 6 becchi ad acetilene che veniva alimentata a mano dai faristi i quali dovevano anche far ruotare l’apparecchiatura con un sistema a orologeria che funzionava tramite un peso attaccato a un cavo metallico che scendeva lungo la torre e che doveva essere ricaricato a mano per mezzo di una manovella ogni volta che raggiungeva il fondo.  Questo è un antico sistema che può essere usato in caso di emergenza e che ancora oggi e si trova in ogni faro.

Sulle isole è sempre esistito il problema dell’acqua potabile così al momento della sua costruzione sotto il faro fu scavata una cisterna per raccogliere l’acqua piovana  ad uso dei faristi in carica e delle loro famiglie.

Nel 1954, a forse a causa d’infiltrazioni d’acqua, la cisterna che era stata così utile nel secolo passato, crollò, rendendo pericolante tutta la struttura.  Per sicurezza, i faristii che vi abitavano furono allontanati ma il faro rumase  comunque in funzione finchè nel 1957 sono stata eseguiti dei lavori  di consolidamento, che si sono dimostrati insufficienti per recuperare la struttura.

Ormai era chiaro che era necessario un nuovo faro e nel 1958 sono stati iniziati i lavori per innalzarne uno nuovo a circa 30 metri dal precedente, che alla fine è stato demolito. Questo  nuovo faro è entrato in servizio il 20 Luglio 1959 ed il 20 Febbraio 1960 i guardiani, o fanalisti, o reggenti, come si chiamano oggi in Italia, sono entrati nei nuovi alloggi adiacenti alla torre, dove abitano tuttora .

Il nuovo faro ha una torre cilindrica bianca alta 8 metri, ma essendo costruito su un’alta falesia, si trova in realtà a 61 metri sul livello del mare.   La sua ottica a luce fissa lancia tre lampi bianchi, seguiti da un’eclisse di 1 secondo, ed un  quarto lampo bianco, seguito da un’eclisse di 8 secondi, con una portata di 25 miglia.

 

Sull’Isola di Ponza si trovano un altro faro importante, il Faro di Monte della Guardia costruito nel 1886 che si trova  su uno sprone roccioso, all’altro capo del’Isola rispetto al faro della Madonna, recentemente ceduto all’asta a una Società che ha in programma di realizzare un hotel. Ma anche questo faro ha una storia, in realtà un primo faro fu costruito nel 1858 sotto il Regno dei Borboni sulla spianata di Monte Guardia ma con  il tempo e l’incuria era diventato un rudere fu quindi solo in seguito che il nuovo faro fu costruito sotto il Regno Sabaudo in una zona vicina.