FARO DI CAPE LOOKOUT,
NORTH CAROLINA- USA
Testo e foto di Annamaria “Lilla” Mariotti
Lat. : 34° 36′ 19″ Nord – Long. 76° 32′ 11″ Ovest
Chi mi conosce sa che a me piace viaggiare e andare a caccia di fari, durante questi viaggi ne ho incontrati molti e ho avuto modo di raccogliere le loro storie e le loro leggende.
Uno dei miei fari preferiti si trova sulla parte meridionale di una lunga striscia di sabbia che costeggia il North Carolina, sulla costa Sud Orientale degli Stati Uniti, e che viene chiamata Outer Banks, dove al sabbia si alterna al mare formando delle lagune spesso sormontate da ponti. Qui si trova il Faro di Cape Lookout, che è raggiungibile solo in barca e io vado a trovarlo molto spesso.
L’ultima volta è stato nell’Ottobre del 2014 mentre mi trovavo a soggiornare in quella zona e nonostante le condizioni meteo non proprio favorevoli un pomeriggio siamo saliti in barca alla Marina di Marshallberg e ci siamo avventurati sotto una pioggerellina quasi estiva. Quando siamo arrivati il Faro ci ha accolto con i suoi lampi di luce dato che la sua caratteristica è proprio questa : rimane acceso giorno e notte. Come sempre è stato come ritrovare un vecchio amico e ho ripensato a tutte le volte che ho passeggiato sulla spiaggia che si estende ai suoi piedi, raccogliendo conchiglie o rotolandomi nelle onde dell’Oceano. Il Faro fa parte del Cape Lookout National Seashore istituito nel 1976 e che si estende per 56 miglia lungo le isole sabbiose.
La storia di questo Faro è lunga e si perde nel tempo. La sua costruzione risale al 1859 e, come in molti altri casi, è la seconda torre costruita in questo luogo. Lungo gli Outer Banks si trovano cinque Fari : Currituck, Bodie Island, Cape Hatteras, Ocracoke, sull’omonima isola, e Cape Lookout. Ocracoke è considerato un fanale portuale e ha una luce meno potente, mentre gli altri sono tutti Fari di prima categoria e sono collocati a circa 40 miglia di distanza uno dall’altro in modo che le navi appena perdono di vista un faro ne avvistano subito un altro. Questa distanza era stata scelta volutamente perché lungo la costa si trovano dei pericolosissimi banchi di sabbia sempre in movimento e queste luci aiutano i naviganti a evitarli.
La costruzione della prima torre fu completata e attivata nel 1812 dopo otto anni di lavori con un costo di oltre 20,000 dollari stanziati dal Congresso nel 1804. Era una torre cilindrica alta 29 metri, tutta in mattoni, rivestita da una struttura esagonale in legno dipinta a strisce orizzontali bianche e rosse. Questo faro diede dei problemi fin dall’inizio, la luce era troppo debole e poteva essere vista solo fino a 9 miglia, e anche l’installazione di nuove lampade nel 1815 non migliorò la situazione. Si rendeva necessaria la costruzione di un nuovo faro.
Nel 1857 il Congresso degli Stati Uniti stanziò 45,000 dollari per un nuovo faro che fu completato e attivato nel 1859. Si erano resi conto che la costruzione di un faro a basso costo non era la scelta migliore. La lanterna fu dotata di lenti di Fresnel di 1° ordine che emettevano una luce visibile fino a 19 miglia. il nuovo Faro di Cape Lookout fu costruito per durare nel tempo.
Nel 1861 il North Carolina entrò a far parte della Confederazione del Sud e questo portò a rimuovere tutte le lenti dai fari costieri per non agevolare le forze dell’Unione del Nord nella navigazione costiera. Quando le forze dell’Unione occuparono il North Crolina nel faro vennero installate lenti di Fresnel di terzo ordine. Nel 1864 le truppe confederate fecero un tentativo di far saltare il faro, tentativo che non ebbe successo, tuttavia danneggiò la scala interna di ferro. Alla fine della guerra, nel 1865, le lenti smontate dai fari del North Carolina vennero ritrovate e le lenti di Fresnel di 1° ordine originali tornarono nel faro di Cape Lookout.
La torre cilindrica è costruita in mattoni, è alta circa 50 metri, la base ha un diametro di 8 metri e mezzo e lo spessore del muro alla base è di quasi tre metri. All’interno era stata installata provvisoriaemente una scala di legno che fu però sostituita con una scala di ferro nel 1867. Questo faro, per le sue caratteristiche, è diventato in seguito il modello per la costruzione degli altri Fari sugli Outer Banks. Tuttavia, anch’esso aveva un difetto : durante la costruzione non era stato considerato l’ancoraggio della scala al muro interno, con il risultato che la scala è sempre stato il punto debole del faro ed è il motivo per cui una volta non era aperto al pubblico.
In seguito sorse un altro problema, i quattro fari degli Outer Banks erano così simili che i marinai non potevano distinguerli uno dall’altro durante il giorno, così, nel 1873 fu disegnato uno schema per differenziarli : il Faro di Currituck non fu dipinto, fu lasciato in mattoni rossi, il Faro di Bodie Island ebbe delle bande orizzontali bianche e nere, il Faro di Capo Hatteras fu dipinto a strisce bianche e nere a spirale e il Faro di Cape Lookout ottenne il glorioso aspetto che ha oggi: il disegno a rombi bianchi e neri. Questo segno distintivo non è solo il modo per distinguerlo dagli altri fari, i rombi neri sono orientati nella direzione Nord/Sud, mentre quelli bianchi sono orientati verso Est/Ovest, questo dà ai naviganti un ulteriore segnale per trovare un sicuro ancoraggio in caso di condizioni del mare sfavorevoli: il lato della torre con i rombi bianchi mostra dove l’ancoraggio è più sicuro.
Naturalmente all’inizio le lampade usate nel Faro di Cape Lookout subirono cambiamenti con l’avanzare della tecnologia. Le lampade Argan a riflettore parabolico furono sostituiti nel tempo da una lampada a vapore di olio incandescente finché nel 1933 arrivò l’elettricità e nel 1950 il Faro fu automatizzato. Ora è equipaggiato con due lampade da 1000 watt, ognuna delle quali produce 800,000 candele di potenza la cui luce può essere vista fino a 20 miglia. La luce appare con un breve lampo ogni 15 secondi.
Anche questo bellissimo Faro ci ha raccontato la sua storia, che, come quella di molti altri, comincia tanto tempo fa e prosegue nel tempo fino ai giorni nostri. Ma se potesse parlare, il Faro di Cape Lookout cosa ci racconterebbe ancora ? Storie di naufragi, di navi in pericolo, di tempeste terribili che squassano l’Oceano ai suoi piedi, di guardiani coraggiosi, di salvataggi eroici. Io, a parte quella giornata di pioggerellina, ho sempre visto il Capo in splendide giornate di sole, ma non è difficile immaginare cosa può succedere in quel particolare angolo di mare quando gli elementi si scatenano. Non per niente quella zona viene chiamata “Il Cimitero dell’Atlantico” a causa dei molti naufragi che si sono verificati nel tempo, sino dall’epoca della vela.
Così guardo il Faro silenzioso, lo saluto e gli do appuntamento per la prossima volta, sperando che abbia ancora in serbo qualche sorpresa per me e che, magari, si decida ancora a raccontare.