Come possiamo sapere quanti anni ha un faro, quale data prendere come riferimento? La data di costruzione o la data di attivazione?
Per convenzione possiamo affermare che si fa riferimento alla data della prima accensione. Nei vari portolani ed elenchi fari e segnalamenti, oltre alla località e alle caratteristiche sono riportate anche le date di attivazione, che, in alcuni casi, se non complete di giorno e mese riportano comunque l’anno.
Nelle ricerche sulla storia dei singoli fari ci si imbatte sempre in molte date, che costituiscono la cronologia della loro gestazione. Dalla promozione dovuta alla necessità della loro costruzione; alla presentazione e discussione del disegno di legge in Parlamento; dall’approvazione della Legge attuativa agli incarichi per la realizzazione dei progetti tecnici  definitivi e loro approvazione; dalle gare di appalto per le imprese che si sarebbero occupate della costruzione al collaudo; per arrivare infine all’accensione.
Dalla proposta all’attivazione passavano quindi svariati anni, un iter a volte davvero molto lungo.
La notizia dell’accensione di un nuovo faro veniva poi diffusa attraverso l’avviso ai naviganti.

Poco tempo fa, Gaetano Serafino, il guardiano ormai in pensione, del faro San Cataldo di Bari, mi chiedeva se ero a conoscenza del giorno e del mese dell’attivazione del suo faro. Come anno sapeva che era il 1869 ma era curioso di conoscere la data precisa. Gaetano discende da una famiglia di faristi, ha passato quasi una vita tra le mura di questo faro, prima con suo padre Michele, dal 1970 al 1987, e poi una volta andato in pensione il genitore ha avuto lui l’assegnazione dal 1987 fino al 2022. Oltre ad essere molto affezionato al faro San Cataldo è anche notevolmente interessato a tutto ciò che ne riguarda la storia.
Ricordavo di aver visto il disegno del faro sull’”Album dei fari del 1873” ed infatti andando a riconsultarlo ho trovato quello che Gaetano cercava: la data della prima accensione  che risale al 1° marzo del 1871.
La fonte è ufficiale poiché il documento fu redatto a cura del Ministero dei Lavori Pubblici del Regno d’Italia, con l’intento dichiarato dell’opera  di “far conoscere l’aumento e progresso portato in tal servizio dopo la costituzione del Regno, venendo in essa indicati, tanto i fari che esistevano prima del 1861, quanto il numero di quelli accesi dappoi”.
Si potrebbe quindi ipotizzare che la data nota a Gaetano del 1869 e comunemente riportata in bibliografia varia, possa essere ricondotta forse alla ultimazione dei lavori della torre.

Un altro documento che conferma la data del 1° marzo 1871 è un avviso ai naviganti maltese datato 23 febbraio 1871 – a firma Ufficio Idrografico Ammiragliato di Londra –  trovato  su “Ordinanze ed altri atti ufficiali del governo di Malta dal 1 gennaio 1869 al 31 dicembre 1871 vol. XVI” . Qui è riportato il comunicato che dice “ il Governo italiano ha dato Avviso, che, dal 1mo marzo 1871, sarà acceso un fuoco in un faro ultimamente costruito sulla Punta S. Cataldo presso Bari.
Il fuoco sarà bianco fisso e rivolgente, elevato a 218 piedi al di sopra del mare, e con atmosfera chiara sarà veduto da una distanza di 21 miglio.
L’apparato illuminatore è diottrico o a lenti, del prim’ordine. La torre, alta 174 piedi, è di forma ottangolare, tinta in bianco ed è unita all’abitazione del custode, la quale è tinta in giallo scuro […]”.

Anche sugli elenchi fari e segnalamenti è riportato che l’anno di accensione è il 1871.

Nell’annuario Marittimo del 1871, i cui dati sono aggiornati al dicembre 1870, al rigo 335 Bari – faro Punta San Cataldo, le colonne relative alla portata e all’anno di costruzione sono in bianco e nelle note è indicato  “in costruzione”. Perciò alla fine del 1870 il faro non era ancora funzionante, questo confermerebbe che l’anno 1869 non è l’anno di ultimazione lavori.

E’ da centocinquantatre anni, quindi, che il faro San Cataldo illumina con la sua luce il mare Adriatico davanti a Bari, assolvendo al suo ruolo di guida ai naviganti.
Da quella lontana sera del 1° marzo quante storie ha visto passare, quante persone lo hanno abitato, lo hanno curato e tenuto sempre in efficienza.
Sia nelle notti chiare che in quelle tempestose  continua ad essere la vigile sentinella del mare.

© Felicetta Santomauro

Fonti:

  • per la tavola del faro San Cataldo di Bari – Album dei fari illustrato dalle notizie intorno ai loro caratteri e posizione nonché da quelle intorno alle spese di costruzione ed impianto e di loro annuo mantenimento ed illuminazione – Ministero dei lavori pubblici del Regno d’Italia – 1873 – Istituzione Biblioteca Classense di Ravenna
  • P. L. Cattolica – Fari e segnali marittimi – Tip. R. Ist. Idrografico 1906 Genova
  • Annuario Marittimo 1871 per l’anno 1871 J. Oshwaldt – 1871 Trieste (https://books.google.it/books?id=bgtaAAAAcAAJ&pg=RA2-PA40&dq=annuario+marittimo+1871+faro+san+cataldo&hl=it&newbks=1&newbks_redir=0&sa=X&ved=2ahUKEwi229ulv6WEAxVUbfEDHQnbAP8Q6AF6BAgHEAI#v=onepage&q=annuario%20marittimo%201871%20faro%20san%20cataldo&f=false)

Foto del panorama di Bari su gentile concessione di Gaetano Serafino